Nickname e pseudonimi su Facebook ma dietro si nasconde la più massiccia raccolta di dati che il web abbia mai conosciuto; servono per combattere i profili falsi, fanno sapere dalla California, mentre il Commissario per la protezione dei dati personali di Amburgo ha emesso un provvedimento contro il social network americano.
Facebook ha iniziato a chiedere i documenti ai propri iscritti. Non solo carte d’identità, ma anche carte di credito, bollette, estratti conto, badge lavorativi o qualsiasi documento in grado di provare la reale identità di una persona. Pena, la disattivazione totale dell’account a tempo indeterminato. Si tratta di una misura resasi necessaria – fanno sapere da Palo Alto, sede principale del social network di Zuckerberg – solo al fine di combattere il fenomeno dei profili falsi. Ma dietro si nasconde anche la più massiccia “data collection” di documenti identità fatta a mezzo informatico e dai toni simili a quelli di un’estorsione (o mi dai la tua patente o ti disattivo).
È possibile verificare tutti i dettagli di cosa viene richiesto qui, senza peraltro alcuna garanzia sul rispetto della privacy. Non c’è, infatti, alcuna traccia della obbligatoria informativa sul trattamento dei dati, l’indicazione del responsabile del trattamento, le modalità con cui vengono conservati e trattati detti documenti. Insomma, come dare una caparra senza firmare alcuna ricevuta.
ADVERTISEMENTBloccati e senza risposta
Inizialmente si pensava che il fenomeno fosse limitato solo agli Stati Uniti; invece si sta estendento a tutta l’Europa e anche in Italia, a giudicare dalle lamentele in giro. Nei numerosi treat inoltrati a Facebook, sono ormai molte le lamentele degli utenti bloccati senza peraltro alcuna risposta dal centro assistenza. La questione, poi, sembra non interessare solo i profili aperti con nickname (e, quindi, con nomi falsi), ma anche quelli con nomi veri, corrispondenti a quelli registrati all’anagrafe. I forum sono pieni di racconti paradossali.
L’unica autorità che, in merito, si è mossa è il Commissario per la protezione dei dati personali di Amburgo che ha emesso un’ordinanza contro Facebook Ireland Ltd per violazione della legge federale e la legge Telemedia su carte d’identità e identificazione elettronica (qui il testo). L’autorità ha interdetto a Facebook di bloccare i profili utenti aperti sulla base di uno pseudonimo. Viene inoltre disposto che Facebook debba astenersi dal rinominare unilateralmente il nome utente nel corrispondente nome reale. Inoltre viene vietata ogni richiesta di copie digitali di documenti di identità (carta d’identità o passaporto) per scopi di identificazione.
All’origine dell’ordine vi è la denuncia di un utente, che aveva usato il proprio account di Facebook con un nome alias (pseudonimo). Facebook gli aveva bloccato l’uso del profilo, imponendogli di rinominarlo con il nome reale di battesimo, previa presentazione di un documento di identità a prova della corrispondenza. Contro la volontà dell’utente, Facebook ha infine cambiato il nome del suo profilo in quello con il suo vero nome. In tal modo Facebook ha rivelato il suo vero nome ai suoi “amici”.
Sorgente: Facebook esige i documenti d’identità dei profili dai propri iscritti